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Domaine de l'Ostal

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Domaine de l'Ostal
Per molti anni Jean-Michel Cazes, proprietario di Château Lynch-Bages a Pauillac, ha percorso le strade della Linguadoca alla ricerca di grandi terroir. Un giorno scoprì La Livinière, un villaggio ai piedi della Montagne Noire, luogo di nascita dei più grandi vigneti del Minervois. Nel 2002 ha acquistato due proprietà vicine per creare una tenuta di 150 ettari, di cui 60 ettari di vigneti e 25 ettari di ulivi. Insieme al figlio Jean-Charles, hanno scelto un nome ricco di significato e di storia: "l'ostal", che nell'antica lingua d'oc si riferisce sia alla casa che al gruppo familiare che la abita. Il Domaine L'Ostal Cazes è nato... Sotto la direzione di Fabrice Darmaillacq e Daniel Llose, le équipe tecniche hanno immediatamente intrapreso una ristrutturazione completa del vigneto: estirpazione di massa, reimpianto di varietà di uve, drenaggio dei terreni, ecc... L'obiettivo di questo approccio globale era quello di esprimere tutto il potenziale del vino. L'obiettivo di questo approccio globale è esprimere tutto il potenziale del terroir e dei più grandi vitigni della Linguadoca: Syrah, Grenache, Mourvèdre e Carignan. Nel 2003, la famiglia Cazes ha acquistato la fabbrica di piastrelle di Saint-Joseph, un magnifico edificio del XIX secolo, per ospitare le strutture tecniche della tenuta. I primi vini sono stati imbottigliati nel 2004 (L'Ostal Cazes Grand Vin) e nel 2005 (L'Ostal Cazes Estibals).
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Bettane e Desseauve

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3.8/5 (8 avis)

16,5/20 Bettane & Desseauve

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1*Étoile Hachette

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Médaille d'Argent Concours Paris

"Quasi tre quarti del Syrah, della Grenache, del Carignan e un tocco di Mourvèdre sono stati lasciati in tini per tre mesi e in botti per dodici mesi. Con questo regime, ci si potrebbe aspettare di vedere la creazione di un uomo grande e muscoloso con gli occhi scuri, che scatta contro tutto ciò che gli capita a tiro. Al contrario, questo vino brilla alla luce, strutturato sì, ma elegantemente vestito di un tessuto morbido, e diffonde raffinate fragranze balsamiche. Si dispiega poi al palato con volute di tabacco biondo di grande finezza, finendo splendidamente su una nota di calda arabica". (Guida Hachette dei Vini 2019)