Cuvée in omaggio a Clémence, la nonna del villaggio che ha donato il suo primo appezzamento di vigneti ad Adrien. Incarna la dolcezza e la delicatezza in una Roussette pura e precisa, con una corposità avvolgente e un cuore acidulo. Una cuvée che richiede tempo per essere apprezzata, ma con un po' di pazienza svelerà tutti i suoi segreti.
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Occhio
Oro
Naso
Espressivo, con note floreali bianche, delicato e acidulo, che fa venire l'acquolina in bocca.
Bocca
Ottimo roussette, puro, preciso, con un grasso avvolgente e un cuore acidulo.
Servire
A 10-12°C
Aprire
Prendetevi il tempo necessario per far riposare la bottiglia e addomesticare questo vino. Aeratelo in anticipo se si tratta di un Annate e lasciate che si apra e si offra a voi.
Bere da
2022
Bere prima
2026
Guardia
5 anni
Abbinamenti cibo/vino
Esalterà una quiche al formaggio blu e noci, un carpaccio di capesante agli agrumi, una tartara di pesce con frutta esotica.
RVF - La Revue du Vin de France / Guide des Meilleurs Vins de France
Tenuta valutata (guida 2024) 2*stelle (Queste tenute molto grandi, spesso dotate di terroir favolosi, sono imperdibili e, grazie alla loro regolarità e all'eccellenza della loro produzione, devono figurare nella cantina degli intenditori).
Informazioni sulla tenuta:
Adrien Berlioz, giovane cugino (e vicino) di Gilles Berlioz, si è stabilito qui nel 2006. Viticoltore esigente e rigoroso, coltiva personalmente tutti i suoi vigneti con metodi biologici (certificazione Demeter nel 2020), compresi quelli situati sui pendii più ripidi. Con 14 diverse cuvée su poco più di 5 ettari, le quantità sono molto limitate e questi vini artigianali sono difficili da trovare. Ammiriamo la diversità, l'energia e la franchezza di queste cuvée, contemporanee ma totalmente radicate nell'identità savoiarda, che inoltre invecchiano con grazia. L'ultimo progetto di Adrien: la ricostituzione di un vigneto dimenticato a Détrier, alle porte della valle del Gelon, con quattro ettari di vitigni autoctoni coltivati a pergola (bia blanc, barbin, joubertin, verdesse, mondeuse bianca e nera, altesse)! Anno dopo anno, la tenuta conferma il suo posto centrale nell'élite della regione, punto di riferimento sia per gli enofili che per i giovani viticoltori che si insediano nei vigneti alpini con ambizioni sempre più elevate.
