Domaine Emmanuel Giboulot - Côte de Beaune La Grande Châtelaine 2021
91/100
RVF
«Che profumo di fiori!»
«Si distingue per un profumo molto puro e un gusto fruttato cristallino e fresco ma ben equilibrato, con note di polpa di limone giallo. Un bianco raffinato e delicato come una linea retta, ma con un retrogusto persistente e fortemente salino.» (Guida RVF 2024)
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Naso
Puro, floreale, con note di gelsomino, rosa e miele
Bocca
Continua con gli stessi aromi del naso, con una punta di limone e un finale salino.
Servire
A 12°C
Aprire
1 ora prima
Bere prima
2028
Abbinamenti cibo/vino
Da gustare con crostacei, pesce alla griglia, pollame, formaggio Comté...
Bettane & Desseauve
Tenuta valutata con 1 stella (Una produzione seria, raccomandabile, conforme a ciò che ci si aspetta dalla sua denominazione o dalle sue denominazioni)
Informazioni sulla tenuta:
Emmanuel Giboulot è uno dei pionieri della biodinamica in Borgogna. I suoi terreni vengono lavorati con l'obiettivo di trasmettere la loro mineralità ai vini e, dopo alcuni anni di lavoro, il risultato è evidente. I suoi vini sono tesi, ma anche raffinati, quindi bisogna aspettare che rivelino tutta la loro complessità.
RVF - La Revue du Vin de France / Guide des Meilleurs Vins de France
Vino valutato (guida 2024) 91/100
Tenuta valutata (guida 2024) Guida verde (stelle nascenti o viticoltori di qualità con una produzione di buon livello, non rimarrete delusi degustando i vini di queste tenute)
A proposito del vino:
Si distingue per un profumo molto puro e un gusto fruttato cristallino e fresco ma ben equilibrato, con note di polpa di limone giallo. Un bianco raffinato e delicato come una linea retta, ma con un fondo persistente al palato e fortemente salino.
Informazioni sulla tenuta:
Questa tenuta difende con convinzione una visione stilistica personale dei propri vini. Delicati, digeribili, mai estratti né legnosi, offrono una naturalezza fruttata sorprendente, con l'impressione, talvolta, per i bianchi, di essere al limite della copertura di zolfo. Pioniere della biodinamica da trent'anni, Emmanuel Giboulot ha fatto molto parlare di sé nel 2013 e nel 2014 per essere stato condannato, poi assolto, dopo aver rifiutato di trattare i suoi vigneti contro la malattia della flavescenza dorata.
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